Benvenuti nel mondo di Federico Ferroni

In un processo di "umanizzazione realistica" delle opere astratte di Mondrian, in questo caso ho sovrapposto una immagine "concreta" nel tentativo di connotare il suo lavoro con nuovi significati, nel pieno rispetto dell'originale.

Un elemento vetrato di forma irregolare e variamente forato è stato idealmente sovrapposto ad una famosa composizione di Mondrian creando effetti fantasiosi -IL GRILLO PARLANTE- ed un gioco di colori rispettoso degli effetti cromatici naturali.
Si tratta di un tentativo di connotare con attributi realistici di riflessione, rifrazione e trasparenze, una rappresentazione -pur esemplare- altrimenti puramente astratta.

Tratta la rappresentazione astratta di un cinema alla ricerca della espressione del coinvolgimento dello spettatore all'interno di una sala che finirà per condurlo in spazi personali ed esclusivi. Come se non esistesse null'altro al mondo, seppure per il solo breve periodo della proiezione.
La prospettiva creata dalle riflessioni di pareti e pavimento converge alla centrale tela bianca verso cui tendono senza protagonismi tutti gli elementi rappresentati in sinergia con l'atmosfera creata dalle luci (non visibili) e dai riflessi, nel tentativo di "descrivere" l'ambientazione immersiva, unica e irripetibile, dei cinematografi.

Un'immagine di puro astrattismo di Mondrian è stata ri-elaborata nel tentativo di una sua valorizzazione con attribuzione di elementi realistici costituiti dalla produzione di ombre e sovrapposizione fantasiosa di elementi vitrei a produrre ed esaltare cromatismi inaspettati. L'effetto vorrebbe realizzare una permeazione -se possibile- di realismo astratto.

Si tratta di un tentativo di "umanizzare" una famosa opera di Mondrian sovrapponendovi, senza voler penalizzare la lettura del nostro, un realistico elemento vitreo.
Ciò nella convinzione che, come spesso avviene in natura, il "principio di sovrapposizione degli effetti" amplifica ed esalta i fenomeni.

Si tratta di un tentativo di "umanizzare" una famosa opera di Mondrian sovrapponendovi, senza voler penalizzare la lettura del nostro, un realistico elemento vitreo.
Ciò nella convinzione che, come spesso avviene in natura, il "principio di sovrapposizione degli effetti", amplifica ed esalta fenomeni i più diversi.

Come si vede si tratta di un'opera astratta la cui descrizione, piuttosto complessa, potrà essere fornita a voce dal vivo.

Composizione a tre colori.

Con minima alterazione della percezione della Composizione astratta di Mondrian, una inconsueta luce dal basso illumina -con produzione di ombre, riflessi e radiosità diffusa- tutti gli elementi della rappresentazione costituiti dal quadro di Mondrian -reso tridimensionale- e dalle barre in acciaio sovrapposte.

E' presente una sovrapposizione di un elemento "trasparente" caratterizzato da forature, smussature, incavi e lavorazioni di questo genere finalizzate ad esaltare l'elemento sottostante costituito da una famosa Composizione di Mondrian.
L'idea di fondo è stata quella di applicare il "principio di sovrapposizione degli effetti" che dovrebbe rendere compatibili -e reciprocamente sinergici- l'astrattismo di Mondrian con il realismo delle cose.

Nella presente elaborazione è chiara la sovrapposizione di geometrie tridimensionali ad una nota Composizione di Mondrian. Qui in misura maggiore rispetto ad altre mie opere ho tentato di rinforzare il principio di "sovrapposizione degli effetti" consistente nella commistione di una composizione astratta (Mondrian) con l'inserimento "realistico" di geometrie anch'esse astratte.
Mi auguro di essere riuscito a far convivere queste caratteristiche senza "nascondere" la gradevolezza della Composizione di Mondrian.

Ad una regolare geometria tridimensionale scalinata sono state sovrapposte barre in acciaio ad esaltare la tridimensionalità degli effetti prodotti dalla luce che si materializza attraverso la produzione di ombreggiature ed effetti di radiosità.

Si tratta di una rappresentazione che, nell'assoluto rispetto di una famosa Composizione di Mondrian, "tenta" una rilettura realistica che, senza alterare nel profondo la lettura dell'opera originale, prova a materializzare anche in questo caso un realismo astratto prodotto dal fenomeno della rifrazione di solidi geometrici rigorosamente trasparenti.

Una famosa opera di Mondrian viene ambientata in una contesto realistico con sovrapposizione di elementi geometrici che, illuminati da una radiazione solare diretta, producono realistiche ombreggiature e fenomeni di rifrazione e di radiosità diffusa.
L'opera è paradigma del tentativo di valorizzazione delle opere di Mondrian attraverso l'implementazione di accadimenti concreti, realistici.

E' un paesaggio astratto ed irreale caratterizzato da un'atmosfera "sognante" che viene qui rappresentata contradditoriamente da elementi reali, -terreno sabbioso/roccioso, solidi geometrici, sabbia sospesa nell'aria, gocce di pioggia, ombre).

Tratta una rappresentazione ideale di una macchina fotografica costituita da singoli elementi, corpo macchina, singoli fotogrammi (le sottili aste verticali), mirino, obiettivo, tutti evanescenti ed irreali, benchè produttori di ombre. Vorrebbe esprimere virtualmente il fenomeno degli scatti fotografici.

Il dubbio sulla durabilità di prodotti artificiali in rapporto a quelli prodotti dalla natura viene espresso dalla rappresentazione del fenomeno straordinario di una "Ammonite" inglobata nel "Marmo di Verona" in contrasto con una molto tecnologica perfetta sfera di acciaio inox.

Su sfondo costituito da famosa opera di Mondrian viene sviluppato un giuoco di riflessi attraverso l'inserimento "realistico" di tre specchi che concorrono, assieme all'opera di base, alle ombre prodotte da tutti gli elementi sulla scena -ivi compresi i tondini di acciaio inox distribuiti uniformemente- ad "umanizzare" un contesto altrimenti puramente astratto.

Esprime una situazione irreale, sognante che riporta elementi incongruenti tra loro nel tentativo di contemperare un fenomeno fisico quale la pioggia in un contesto assolutamente fantasioso fatto di geometrie naturalistiche -fumosità, riflessi, lampi- e rigorosamente geometriche.